Storia dell'Associazione

Ebbe quindi applicazione, fin dall'origine, il principio che potevano partecipare all'Associazione tutti coloro che avevano fatto parte dell'Arma e che non svolgevano più servizio attivo.

Lo sviluppo delle Associazioni fra carabinieri congedati si estese successivamente, dal 1905 in poi, a tutte le altre regioni della penisola.


Quella di Roma, fondata nel febbraio 1905 con il nome di "Fratellanza fra Carabinieri in congedo di Roma e provincia" assunse nel 1911 la denominazione di "Società di Mutuo Soccorso fra carabinieri pensionati e congedati di Roma e provincia". Il sodalizio, ampliatosi rapidamente per l'elevato numero di soci aderenti, si trasformò nel 1921 in Associazione d'Arma.

Nei giorni 21 e 22 novembre 1925, quando il movimento associativo fra i congedati dell'Arma era in pieno sviluppo, fu tenuto a Roma, nel ridotto del teatro Argentina, il primo convegno nazionale dei sottufficiali e dei carabinieri aderenti alle Società di Mutuo Soccorso.

In quell'occasione, i 10.000 associati auspicarono che i rispettivi sodalizi, qualunque fosse la loro denominazione, si unificassero, previa trasformazione in Associazione d'Arma, in una Federazione Nazionale, nella quale gli scopi mutualistici dovevano essere posposti a quelli di alimentare i vincoli tra gli appartenenti all'Arma anche nella posizione di congedo e di continuare a servire sempre e fedelmente la Patria. L'auspicio espresso nel convegno di Roma si realizzò il 25 giugno 1926, data che segna la costituzione della "Federazione Nazionale del Carabiniere Reale".

Il Consiglio Direttivo ne affidò, lo stesso giorno, la Presidenza al generale di Divisione in congedo Luigi Morcaldi, che era stato Comandante in seconda dell'Arma.

Nel corso di quell'anno la Federazione ottenne l'adesione delle 211 Associazioni di Mutuo Soccorso esistenti, comunque funzionanti e denominate, con 17.658 iscritti tra sottufficiali e carabinieri in congedo.

Gli ufficiali dell'Arma appartenevano invece alle varie Associazioni di ufficiali in congedo di tutte le Forze Armate, che si erano costituite in numerose città d'Italia. Si ebbero, quindi, da una parte Associazioni di ufficiali in congedo e dall'altra quelle di sottufficiali e carabinieri. Tale situazione era conseguente al fatto che tutti i sodalizi erano nati da iniziative periferiche autonome.
Al fine di superare questa divisione nel movimento associativo, gli ufficiali dell'Arma costituiranno dapprima, come vedremo, una propria Associazione, e realizzeranno poi la fusione con la Federazione del Carabiniere Reale.
Il generale Morcaldi dette alla Federazione una struttura organizzativa altamente efficiente e svolse un intenso lavoro di affinamento associativo, inteso ad amalgamare e a fondere le varie Associazioni locali.